I genitori sanno giocare con i propri figli?

La figura di mamma o papà nel gioco è importante perché aiuta a creare un legame solido e di fiducia tra il bambino e il genitore.

Ma come fare per giocare davvero con il proprio figlio?

Per porsi in relazione con i piccoli è indispensabile che l’adulto torni un po’ bambino, che abbandoni le sue rigidità ed entri in empatia con lui, mostrandosi disponibile a prendere parte al gioco. Per i bambini, il gioco con i genitori, è un’importante occasione per costruire un legame di intimità: essi reagiscono con entusiasmo alla disponibilità della mamma e del papà al gioco, ne sono felici e ciò rafforza il loro senso di sicurezza e protezione. L’unica cosa che il genitore deve fare è stare con il proprio bambino, non pensare a quello che è giusto o sbagliato, non andare di fretta, non cercare di condizionare e gestire il gioco. Non è importante per quanto tempo, lo si può fare per 5 minuti o per un’ora. La cosa fondamentale è stare nel gioco non strutturato. È la qualità che conta!

È indubbio che oggigiorno i ritmi frenetici imposti dalla società e le molteplici attività che i bambini sono abituati a compiere durante la giornata (sport, attività extra-scolastiche, ecc.) lasciano poco spazio da dedicare al gioco. Ma è altrettanto vero che è soprattutto attraverso il gioco che passa la comunicazione profonda tra adulti e bambini, per cui è fondamentale attivarsi per ritagliarsi dei momenti in cui ritrovare assieme ai propri bimbi, il piacere del divertimento fine a se stesso.

Educare al gioco, si può?

L’adulto ha un ruolo importante anche nell’educazione al gioco, ovvero, nell’insegnare al bambino che per divertirsi non c’è bisogno di utilizzare contemporaneamente tutti i giocattoli che possiede. Non è prioritario che il bambino abbia a disposizione una vasta gamma di giocattoli, è essenziale, piuttosto, che questi siano adatti alla sua età, che non precorrano i tempi, né ritardino le possibilità creative. E’ importante che siano in grado di stuzzicare la sua fantasia e di soddisfare il suo bisogno di produrre, conoscere e condividere con gli altri. L’adulto può offrire il suo contributo anche soltanto predisponendo l’ambiente al gioco, ovvero, creando le condizioni ottimali per l’attività ludica: con l’ambiente adatto il bambino potrà giocare “bene”.

Giocare con i genitori è bellissimo e non c’è una regola fissa su come si deve fare. È chiaro, però, che bisogna intervallare i momenti in cui si gioca con il bambino ad altri in cui lo si lascia giocare in autonomia. E questo tempo, man mano che il bimbo cresce, dovrà aumentare. Non sarà sempre facile, ma è un passaggio importante per il piccolo, per imparare anche a stare da solo.

Un’altra accortezza è quella di dare la possibilità ai propri figli di giocare con altri bambini. Non lo si può pretendere quando sono molto piccoli, ma comunque far stare i propri piccoli con altri bambini al di fuori del contesto scolastico o di corsi post-scuola è importante. E non è necessario che siano coetanei. Sarà un modo per abituarli a stare in situazioni libere, non strutturate, con altre persone e bambini da cui impareranno molto, soprattutto se i genitori avranno l’accortezza e la possibilità di non intervenire sempre per sedare le loro liti o momenti di tensione.

Facciamo la lotta?

Anche i giochi fisici sono molto importanti, lasciare liberi i bambini di giocare a correre, fare la lotta, ha l’importante funzione di tirare fuori la loro energia e potersi sfogare. Sono giochi che agli adulti possono sembrare confusionari. Ma in queste attività, i bambini imparano ad autoregolarsi: se qualcosa non funziona, si fermano. È un modo protetto e adeguato per tirare fuori l’aggressività. Dunque, salvo i casi in cui sia strettamente necessario, è bene che i grandi facciano un passo indietro e lascino giocare i bambini liberamente.

Poco è meglio che tanto

I giochi molto semplici si prestano a diventare tutto ciò che il bambino vuole in quel momento. Se invece il gioco è iperstrutturato, il bambino si stuferà prima. Per evitare che il bambino sia distratto da troppi stimoli, il piccolo non deve avere a disposizione molti giochi. Dobbiamo dargli la possibilità di scoprire tutte le potenzialità di quelli che ha nella cameretta avendo anche l’accortezza di lasciarli sempre alla sua portata in modo che possa scegliere quelli che più gli piacciono. Un importantissimo aspetto che il gioco riesce a sviluppare è la fantasia. Solo con l’ausilio di pochi oggetti il bambino riesce a costruirsi un nuovo mondo, una nuova realtà che può trasformare e modificare al suo volere. Così una semplice scopa diventa un cavallo e delle lenzuola ampi vestiti, le luci soffuse la notte e un vecchio scatolone un’automobile.

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