La creatività nei bambini

Occorre una grande fantasia, una forte immaginazione per essere un grande scienziato, 

per immaginare cose che non esistono ancora, 

per immaginare un mondo migliore di quello in cui viviamo 

e mettersi a lavorare per costruirlo …”

Don Milani

Il pensiero creativo si presenta come una forma di pensiero flessibile e duttile, che si avvale di meccanismi non logici, ma non per questo lontani dalla realtà. Nella società moderna la creatività è fondamentale vista anche la mutevolezza della situazione e l’innovazione repentina.

A motivo di tale caratteristica, il pensiero creativo richiede:

  • curiosità,
  • gusto per l’avventura,
  • fiducia,
  • apertura verso l’esperienza,
  • autonomia.

Vi sono bambini che possiedono una gran dose di creatività e ciò li porta a produrre situazioni con un alto grado di originalità e di imprevedibilità.

Ciò non esclude che vi siano bambini che possiedano percentuali minori di creatività: la creatività è presente in tutti i bambini, chi ne possiede di più e chi ne possiede di meno.

La fantasia e la creatività nel bambino sono dei procedimenti mentali importantissimi per lo sviluppo cognitivo ed emotivo. I bambini creativi hanno più autostima, hanno interessi molteplici, sono aperti a numerose esperienze, sono sensibili, flessibili e spontanei nel ragionamento. I bambini “creativi” tollerano ed accettano l’ambiguità e la confusione.

Il gioco e la fantasia sono gli strumenti che il bambino usa per esprimersi, per comunicare ma anche per esorcizzare una paura o una tensione interiore. Per mezzo del gioco ad esempio, il bambino rappresenta il suo vissuto, lo rielabora con gli strumenti che ha a disposizione. I bambini nella tenera età non sanno comunicare con un linguaggio forbito ed arricchito come quello di un ragazzo o di un adulto e l’attività fantastica svolge una funzione equilibratrice delle frustrazioni che si vivono abitualmente. La fantasia nel gioco permette quindi, di esorcizzare la realtà attraverso la trasformazione di essa in qualcosa di irreale e fantasioso che può essere facilmente gestita. Per chi distrattamente osserva un bambino giocare probabilmente non si accorge di quanto la sua fantasia sia il risultato di ciò che il bambino sente in quel momento, di ciò che desidera e di ciò che gli fa più paura.

Facciamo l’esempio di un bambino che percepisce la sua sensibilità e la sua riservatezza o introversione come un elemento di debolezza ed inferiorità rispetto ai coetanei che per carattere o temperamento sono più estroversi, giocosi e socievoli nel gruppo. Il bambino potrebbe esorcizzare tali sensazioni di debolezza ed inferiorità trasformandosi nel gioco e diventando ad esempio un supereroe che salva i più deboli e vince sui cattivi.

Lasciare libertà creativa significa anche non intromettersi con troppi suggerimenti o sostituendosi direttamente, anche se non sarà perfetto, il disegno spontaneo di un bambino è l’espressione della sua potenzialità e di ciò che vuole esprimere in quel momento. Correggere un disegno del bambino per renderlo più piacevole crea una doppia frustrazione, la più importante è non aver permesso al piccolo di esprimere quello che aveva da dire e la seconda, è che si sentirà incapace di fare un disegno perfetto, come se il fine del gioco fosse la perfezione e non il divertimento.

Come stimolare e favorire la creatività?

L’ambiente familiare (genitori, fratelli, sorelle, parenti), la Scuola (Insegnanti, compagni), il contesto di vita possono fare molto per “far uscire allo scoperto” il talento creativo del bambino.

Per capire il bambino, l’adulto deve imparare a comprendere il mondo mentale del bambino, le sue regole, parlare la sua lingua, deve essere “a misura” di bambino, non deve guardarlo dall’alto in basso, ma alla sua stessa altezza (diritto negli occhi). Il bambino per essere creativo deve sentirsi accettato. Un bambino che teme di non essere sufficientemente amato dai genitori o dagli Insegnanti e che ha paura di non essere apprezzato, difficilmente “farà uscire” la sua creatività.

Per essere creativi, non bisogna temere l’errore e di conseguenza spesso il rimprovero. Il bambino per essere creativo, deve essere aperto a nuove esperienze, non può essere stereotipato e perfetto, deve essere costruttivo, libero e sicuro psicologicamente e deve innanzi tutto autostimarsi.

I bambini provenienti da famiglie caratterizzate da un alto grado di tolleranza educativa sono:

  • spontanei;
  • originali;
  • indipendenti;
  • socializzati ed amichevoli;
  • meno aggressivi rispetto a bambini di famiglie integrate e troppo affettuose.

Le età della creatività

Dalla Scuola dell’Infanzia, fino a circa 9 anni, possiamo parlare di “periodo d’oro” per quanto riguarda la propensione alla creatività, poi fino ai dodici anni si ha un assopimento, ma successivamente l’adolescenza, con il suo anticonformismo di base, rappresenta un nuovo periodo ricco di elementi creativi.

Le fasi sensibili della creatività devono essere “sfruttate” bene, è importante, per far “uscire” gli elementi dell’originalità creativa del bambino, che questi acquisisca progressivamente una buona fiducia nelle sue possibilità.

La trappola della creatività è la didattica che punta maggiormente alla prestazione e al talento.

Pablo Picasso non a caso, consigliava: 

“impara le regole come un professionista, in modo da poterle infrangere come un artista”. 

Registrati alla nostra newsletter per conoscere tutte le novità!

REGISTRATI